CONOSCERE IL GRILLO DOC

TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SUL GRILLO DOC
CONOSCERE IL GRILLO DOC
Oggi voglio parlarvi di un grande vitigno Siciliano: Il GRILLO ,in Siciliano Ariddu.
Nell’ultimo decennio il Grillo è stato, e continua ad esserlo, sicuramente un grande protagonista dell’enologia Siciliana e Nazionale.
L’origine di questo vitigno non è del tutto chiara anche se recenti analisi genetiche hanno potuto dimostrare che si tratta di un incrocio tra Catarratto Bianco e Moscato di Alessandria (Zibibbo), due antichi vitigni siculi.
in ogni caso la storia del GRILLO va di pari passo a quello del vino MARSALA.
Infatti la presenza di questo vitigno era esclusiva del territorio marsalese poiché di fondamentale importanza nella produzione del Marsala DOC del quale è uno dei più utilizzati vitigni, insieme ad altri importanti quali Inzolia e Catarratto.
Il migliore vino Marsala viene, però, ottenuto proprio dal Grillo, cui caratteristica è la facilità ad ossidarsi e la capacità di diventare vino di alto grado, superando talvolta i 15/16°. Oggi, grazie alla riscoperta del vitigno anche in purezza, il Grillo è previsto da molte DOC come Alcamo, Contea di Sclafani, Delia Nivolelli, Erice, Menfi, Monreale e Salaparuta.
CARATTERISTICHE
Il Grillo ha una grande peculiarità: la vocazione, insolita per un vino bianco, di essere particolarmente predisposto all’INVECCHIAMENTO.
Ciò è dovuto al suo elevato tenore acido. Una caratteristica ancor più importante del Grillo è che va facilmente incontro a processi di OSSIDAZIONE. Ed è questo il punto cruciale per ogni discussione sulla stilistica di questo vitigno.
Infatti quest’ultima caratteristica ossia l’ossidazione è responsabile della produzione dei TIOLI (S-OH) che sono responsabili dell’esalazione di note sulfuree (odore di uova marce) che coprono i sentori vegetali e fruttati tipici del Grillo.
Per preservare la produzione dei tioli, il mosto va protetto dall’ossidazione. Nessuna macerazione sulle bucce quindi e acciaio al posto del legno, in breve: una vinificazione in riduzione.
Oppure vinificato in purezza e con l'ausilio della macerazione a freddo può dare vini di grande spessore organolettico, sapidi, profumati e con un buon potenziale di longevità.
Proprio per questi motivi il Grillo si degusta avendo cura di stappare la bottiglia una mezz’ora prima della degustazione per favorire l’ossigenazione di eventuali note di riduzione dovute al processo di vinificazione.
Utilizzare un calice di dimensioni medie a luce sufficientemente larga per favorire la diffusione dei profumi. Temperatura di degustazione, 8-10°C.
Alla vista si presenta di un colore giallo paglierino intenso, limpido e con sfumature a volte dorate. Buona la consistenza.
All’olfatto è fruttato con note di pera e melone, rivela note erbacee di thé e foglie di ortica, leggermente floreale con note di fiori di limone. Il sottofondo è piacevolmente agrumato e rivela sfumature di fiori secchi.
In bocca è un bianco di corpo, fresco per acidità e contenuto minerale. Spesso rivela una nota alcolica discretamente percettibile. Buona la persistenza, con piacevoli note agrumate e floreali che accompagnano dalla chiusura in bocca.
Per concludere, come lo abbiniamo?
Essendo un vino armonico in tutte le note che lo caratterizzano si può utilizzare in diverse occasioni, quali cene o aperitivi, e su diversi cibi. Sicuramente l’abbinamento principe è quello con i piatti di pesce e frutti di mare. Un vino estivo, fresco, versatile che bisogna portare sulla propria tavola per arricchirla di gusto e gioia.