CONOSCERE IL NERO D'AVOLA DOC

person Pubblicato da: Giuseppe Calì Sopra:

TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SUL NERO D'AVOLA

INTRODUZIONE

Nel post precedente abbiamo parlato dell’unica DOCG Siciliana e cioè il Cerasuolo di Vittoria.

Oggi vorrei parlarvi del Nero d’Avola un altro vitigno autoctono a bacca rossa Siciliano molto importante; una DOC famosa in tutto il mondo.

La storia del Nero d’Avola e del Cerasuolo di Vittoria hanno un inizio comune ovvero con l’avvento della colonizzazione Greca. Un’altra cosa in comune è l’area geografica di origine ossia la Sicilia Sud-Orientale.

In particolare il Nero d’Avola ha trovato il suo habitat ideale tra le campagne di Noto e Siracusa dove il clima è caldo, secco e leggermente battuto da venti del vicino Mar Jonio. Una interessante curiosità è legata alla provenienza del nome di questo vitigno.

Infatti il Nero d’Avola veniva spesso chiamato vino Calabrese durante tutto l’Ottocento. Infatti i commercianti del XIX secolo usavano a loro vantaggio chiamarlo così, poiché all’epoca i vini prodotti in Calabria godevano di una reputazione migliore di quelli siciliani e soprattutto i Francesi lo utilizzavano per dare intensità, struttura e colore ai propri vini rossi. Infatti lo chiamavano le vin de medicine, proprio per la sua capacità di “aggiustare” i leggeri vini Francesi.

Ma il vero motivo per cui lo si chiamava Calabrese è che questo termine non è altro che l’Italianizzazione del termine dialettale Siciliano Calavrisi cioè “Uva (cala) di Avola”. Infatti da questo piccolo centro della provincia di Siracusa si è diffuso verso i vicini comuni della stessa Siracusa e Noto per poi diffondersi in tutta la Sicilia tranne che alle pendici dell’Etna dove i contrafforti lavici non permettono l’allevamento di questo straordinario vitigno.

Possiamo quindi dire che inizialmente il Nero d’ Avola veniva utilizzato come semplice vino da taglio. Oggi fortunatamente il Nero d’Avola è riconosciuto in tutto il mondo per la sua bontà e per la sua forte identità.

Questo grazie al progresso alla quale ha assistito l’intera vitivinicoltura Siciliana che sempre di più ha affinato le proprie armi prediligendo la qualità alla quantità. Il passaggio da vini da taglio e da tavola a vini d’eccellenza ha rappresentato una nuova vita per la Sicilia che produce vino.

Come sempre l’ UOMO, con la sua esperienza, la sua passione ,il suo lavoro è l’artefice di tutto.

CARATTERISTICHE

Prima di parlare del vino facciamo una piccola descrizione della pianta. Il grappolo non è molto grosso e compatto ed è di forma conica. L’acino, come il grappolo, non è molto grosso, ha una forma ellissoidale e di colore blu.

Pressandolo rilascia un succo di colore rosso violaceo assai zuccherino e di gradevole acidità. La sua piena maturazione viene raggiunta di solito tra la prima e seconda decade di Settembre. Il vino prodotto da queste uve, come già detto, veniva usato per tagliare altri vini , non solo Francesi, ma anche i Sicilianissimi Nerello Mascalese e Frappato.

Oggi, fortunatamente, le aziende vitivinicole lo producono per l’impiego in purezza.

Da queste uve nasce un grande vino rosso da invecchiamenti, dal colore rosso ciliegia dal profumo intenso e complesso di frutta rossa, spezie, sali balsamici. Il suo gusto è altrettanto intenso e complesso con delicata trama tannica, contemporaneamente potente ed elegante.

Il nero d’Avola si abbina molto bene con i primi piatti importanti della cucina siciliana, le carni rosse e bianche arrostite o grigliate. Le versioni più giovani e fragranti, possono accompagnare anche a una tagliata di tonno. Per concludere possiamo sicuramente affermare che il Nero d’Avola è un grande vino rosso Siciliano che esprime in pieno il suo territorio e la passione dei suoi produttori.

Un vino che regala emozioni e che non deve mancare nelle tavole imbandite per una cena elegante o tra amici ma anche per un moderato uso giornaliero.