Il Rosso di Marco è prodotto con uve ‪Perricone, dette anche Pignatello‬, un vitigno a bacca rossa tradizionale della ‪‎Sicilia‬ occidentale, quasi scomparso, che prende il nome dalle cosiddette “pignatiddare”, le terre rosse del trapanese così chiamate perché impiegate nella produzione delle pignatte da cucina e particolarmente vocate per questa varietà. Piante a controspalliera Guyot. 65 q di resa per ettaro vendemmiati tra la seconda e la terza settimana di settembre. Selezione manuale delle uve, con macerazione in vasche di acciaio, seguendo una procedura tradizionale di follature e rimontaggi a temperatura controllata. Fermentazione ad opera di lieviti indigeni. Affinamento di 12 mesi in fusti di rovere francese di media grandezza (10 hl) e 6 mesi in acciaio e bottiglia.

Sorge da vigneti situati nella contrada Samperi di Marsala. Prodotto da uve Grillo, raccolte manualmente in piccole casse. I grappoli selezionati e sofficemente pressati vengono avviati alla fermentazione che avviene in fusti di rovere e di castagno a temperatura ambiente. Il vino affina nei medesimi recipienti per circa 20 anni, con aggiunta di una piccola parte di vino fresco ogni anno, secondo il tradizionale metodo cosiddetto perpetuo. È caratterizzato da un colore giallo dorato luminoso, con riflessi ambrati. Al naso sviluppa note di erbe aromatiche e frutta tropicale, arricchite da sentori di albicocca disidratata e dattero fresco. In bocca è secco e avvolgente, piacevolmente morbido e speziato. Un vino che nasce da vigne che hanno 40 anni e la cui produzione arriva a 6500 bottiglie

Marco dialogò per anni con i più esperti e anziani agricoltori dell’isola, per carpirne i segreti e imparare come l’uva, appassita al sole, potesse diventare il “Nettare degli Dei”. Capì che solo con un lungo processo di maniacale attenzione rivolta alla vigna, i grappoli appassiti al sole potevano trasformarsi nel suo passito, secondo l’origine tramandata dagli arabi. Bukkuram “Padre della Vigna” è il passito delle grandi annate. Un’armonia perfetta tra struttura, acidità e morbidezza realizzata grazie all’antica arte del passito. 2.500 ceppi per ettaro coltivati ad alberello pantesco, pratica agricola dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità il 26 novembre 2014. Da abbinare a fine pasto con dolci di varia natura. Da meditazione con cioccolato fondente.

Il Pietranera di De Bartoli è il primo vino aromatico, minerale ma secco a base di Zibibbo. I vigneti si trovano a Pantelleria in C.da Cufurà e godono di un’esposizione a nord, estendendosi su una terra collinare terrazzata e vulcanica e coltivati secondo il metodo dell’alberello, una pratica agricola patrimonio dell’umanità. Di colore giallo paglierino carico. Al naso si percepiscono sentori intensi e aromatici, floreali e agrumati. Aromatica è anche la degustazione, che è caratterizzata da una decisa freschezza e da una chiusura gradevolmente amarognola. Un vino fatto come si faceva una volta.